Smart working e imprese
Smart working e pubblica amministrazione: due concetti che sembrano stridere tra loro. Se avete letto l’articolo precedente, sapete già quanto le grandi imprese italiane stiano sentendo negli ultimi anni la necessità di un rinnovamento dell’ormai attempato rapporto datore-dipendente. Ma il governo come intende intervenire in tutto questo?
Il lavoro agile sbarca anche nella Pubblica Amministrazione
All’alba del 2016 il Parlamento si è finalmente mosso. Il 28 gennaio è stato approvato il disegno di legge sul lavoro agile, è stata perciò delineata una normativa ad hoc per l’utilizzo dell smart working. Ma la novità assoluta sta nel rimando esplicito alla possibilità di applicazione del modello flessibile anche ai dipendenti degli enti pubblici. Si tratta di un traguardo molto importante, e normato, che permetterebbe anche di velocizzare diversi aspetti burocratici.
D’altronde in passato se n’era già parlato con la riforma Madia nell’agosto 2014. L’articolo 14 prevede che “le pubbliche amministrazioni adottino misure organizzative per la sperimentazione di nuove modalità spazio-temporali di svolgimento della prestazione lavorativa allo scopo di promuovere la conciliazione di tempi di vita e di lavoro dei dipendenti”.
La speranza è che lo smart working e la pubblica amministrazione diventino realtà. Una pratica sempre più diffusa, non solo una prassi possibile ma un traguardo. Lo scopo è ottenere una maggiore flessibilità che sia pur sempre tutelata nei contratti. Un primo assaggio di responsabilizzazione del dipendente era già stato abbozzato con il telelavoro. Ma il tentativo è fallito, causa la scarsa propensione all’innovazione della pubblica amministrazione.
La Pubblica Amministrazione potrebbe trarne molti vantaggi
Vogliamo parlare dello svecchiamento che lo smart working porterebbe a questo settore? Una scossa di entusiasmo ad una gestione manageriale ormai secolare e sopita. Si vanno creando così le condizioni ideali per la nascita di un ambiente nuovo, dove lavoratori motivati possano ritrovare fiducia nelle proprie capacità. Una cultura del lavoro basata sui risultati e non più solo sul rigido adempimento di procedure burocratiche.
_Serena